il giusto (nuovo Salmo)

un tempo volevo essere nel "giusto"
e pensavo che compito del "giusto" era seguire delle regole

il rispetto per l’altro, prima di tutto: fare il bene dell’altro
(come se io conoscessi il bene dell’altro)
e osservanza delle regole, precetti, tradizioni e conformarmi..

ma di rispetto non ne avevo per me stesso prima di tutto,
e non avevo cura di me.

il bene pensavo di conoscerlo,
così il male,
e giudicavo

oggi non so e non giudico,
ma osservo e cerco..

APPELLO PER LA NOSTRA COSTITUZIONE

APPELLO PER LA NOSTRA COSTITUZIONE

L’Italia non può vivere in un clima di permanente conflitto istituzionale e di drammatica lacerazione tra cittadini e politica. Né può progredire se si mettono l’uno contro l’altro il popolo e le Istituzioni.

Serve adesso, in un tempo di crisi grave per l’economia e l’occupazione, una forte coesione nazionale, un equilibrio vero tra i poteri, il rispetto delle regole da parte di tutti. Quel che accade in questi giorni, dopo la sentenza della Consulta che ha annullato il lodo Alfano, preoccupa tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Paese e della sua democrazia.

Non è in discussione il diritto di governare da parte di chi ha vinto le elezione. Ma il governo deve realizzarsi dentro le regole costituzionali, senza delegittimare gli altri poteri, senza scossoni che dividano il paese e la sua coscienza. Ora è il momento di consolidare e rinvigorire la Costituzione repubblicana, gli Organi dello Stato, la natura popolare e non populista, democratica e non demagogica dell’Italia nata dalla Liberazione.

Facciamo appello al sentimento di attaccamento alla Costituzione ed alla mobilitazione civica in sua difesa. Contro l’apatia, l’indifferenza, la distrazione verso il proprio particolare. Esprimiamo solidarietà e sostegno al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, dimostratosi garante fedele e rigoroso dell’unità nazionale e dello spirito autentico della Costituzione.

Per costruire il futuro di questo paese è indispensabile il rispetto dello spirito e dei valori della nostra Costituzione: l’unità della Repubblica, il primato della persona, la divisione dei poteri, la libertà in tutte le articolazioni, il ripudio della guerra, l’autonomia della magistratura. Valori fondanti per una nuova e più solida democrazia di cui l’Italia ha bisogno.

Claudio Martini

Quando parla il Quore


UGUALI: 10 OTTOBRE TUTTI A ROMA CONTRO L`OMOFOBIA

Amiche e amici carissimi

sono qui per parlarvi delle nostre storie, 

per spiegare che i diritti che reclamiamo non sono sterili principi ma sono il distillato dei sentimenti veri che viviamo quotidianamente,

delle piccole e grandi difficoltà  che affrontiamo con coraggio

e di quelle grandi gioie che viviamo ma anche con grande angoscia, in tanti momenti

perché spesso sentiamo di vivere sull’orlo di un precipizio,

perché le cose che costruiamo ci si possono rovinare davanti,

gli affetti, l’ intreccio delle nostre storie e delle nostre vite possono svanire in pochi istanti

perché non abbiamo riconosciuto quello che proviamo , i nostri sentimenti e tutto quello che costantemente costruiamo condividendo la nostra vita con coloro che amiamo. 

E’ questo che vorrei far capire a tutti con evidenza.

Voglio però prima dirvi una cosa importante,

oggi qui con noi abbiamo una grande testimonianza di solidarietà,

abbiamo i gonfaloni di alcune grandi città che ci sono a fianco

e tra queste città sarei stato orgoglioso di poter dire che abbiamo la mia Firenze,

è questo un gesto del quale voglio ringraziare tutti i miei concittadini,

il sindaco e i consiglieri comunali tutti.

Un grazie che dobbiamo a tutte le città che ce lo hanno riconosciuto, perché questo piccolo gesto oggi ci dà speranza che le cose possono cambiare nei nostri palazzi nelle nostre vie e nei nostri quartieri,

ci danno la forza di camminare a testa alta nelle vie della nostra città e di sapere di avere dalla nostra parte l’abbraccio e il sostegno di molti dei nostri concittadini. Grazie Firenze Grazie Bologna Grazie Torino, Pisa Livorno, 

Adesso vi chiedo scusa

per quello che devo dire, devo rivolgere alcune parole,

non a voi

ma a pochi che sono qui, quasi invisibili a voi tutti e al nostro paese,

ma che non sono invisibili nei nostri cuori. 

Devo rivolgermi a mia figlia:

mi  rivolgo a lei e agli altri bambini, i nostri figli,

che sono qui riuniti in questa folla

e che aspettano dal popolo italiano il riconoscimento dei loro diritti,

il diritto di poter contare sempre sui loro genitori, cioè sulle persone che li hanno messi al mondo e sulla quella rete di affetti familiari in cui vivono da quando sono stati chiamati al mondo, dal nostro amore .

e allora lasciatemi un po’ di spazio davanti, fatemi un po’ di silenzio per le loro piccole orecchie in modo che possa lei e possano loro ascoltarmi..  loro, questi bambini, sono la pienezza della nostra vita, il nostro futuro e la nostra speranza.

Allora Lavinia eccomi ci sono:

"cara Lavinia e amore mio,
 
ecco mi vedi qui da questo palco perché oggi abbiamo deciso di venire tutti insieme qui a chiedere riconoscimento al nostro paese, ai nostri concittadini e ai politici che ci governano.. riconoscimento del fatto che io sono il tuo babbo e che voglio poter vivere con serenità la mia vita con te e con Luca che è la persona che amo come lui ama me. 
 
sono qui perché si possano vivere le nostre giornate insieme noi tre senza aver paura di mostrare quello che siamo, una famiglia, delle persone che si vogliono bene e che come tutte le altre hanno gioie da condividere e affrontiamo insieme i piccoli problemi quotidiani , 
 
ma noi oltre a quei problemi che tutti gli altri hanno, dobbiamo però fare un po’ più fatica:

quando andiamo a scuola dobbiamo convincere gli amici, i professori e i maestri che la nostra vita non ha niente di sbagliato, che a noi va benissimo così e che non capiamo come tanti si preoccupano perché credono che noi siamo sbagliati.
 
certo siamo diversi, ma perché ci vogliamo bene e ce lo diciamo chiaramente, perché tutti i giorni ci non ci dimentichiamo noi stessi e  ci prendiamo la responsabilità di vivere ciò che siamo davanti a tutti,

in questo mondo che non ci vorrebbe vedere, che vorrebbe che non esistessimo, quando siamo invece qui presenti in carne ed ossa.
 
Ma non possiamo raccontare a tutti che la nostra è una famiglia, perché non tutti capirebbero e potrebbero dire cose sciocche su di noi senza conoscerci per niente.
 
Noi siamo qui anche perchè quando andiamo in parrocchia non vogliamo più far finta che io non ho un fidanzato, un compagno,  dato che non vogliamo ferire le loro idee che non ci considerano, mentre noi esistiamo
 
siamo qui perchè quando scriviamo i temi vogliamo raccontare come il compagno di babbo sia divertente e come abbiamo giocato tutto il pomeriggio a spasso insieme con i nostri cani
 
siamo qui per fare vedere che ci siamo

e che non siamo nè meglio nè peggio di altri

ma vedi,

mentre io e te e Luca possiamo dire che facciamo tante cose belle e divertenti insieme, ( noi abbiamo mamma dalla nostra parte),

altre mamme ed altri babbi come me hanno difficoltà e non possono essere così sereni ..

ci sono mamme e babbi separati che non possono raccontare ai loro figli che amano una persona perché  questa persona è una donna o un uomo come loro, perchè hanno paura che gli faranno del male e che non potranno più vivere con i loro bambini, perchè i loro ex compagni li giudicherebbero sbagliati non conoscendoli e non capendo cosa sia l’amore.
 
sono qui anche per dire che mentre io ho avuto te grazie a mamma, tanti bambini sono qui oggi [ Lia, Andrea, Lisa Marie, Pietro, Frida, Davide, Eloise, Beatrice ] e i tanti che ci vedranno da casa [Emma, Guido, Rebecca, Noa, Rebecca, Amelie, Ariel, Matteo, Daniel, Elisa, Simone, Claudia, Matteo, Emma, giada, joshua, sara, Federico, David, Denis e i tanti tanti altri che siete nei nostri cuori]

ci sono tanti bambini qui e che ci ascoltano che sono venuti al mondo grazie a due mamme o due papà, che hanno voluto farli nascere per amarli, e che tutti i giorni fanno una gran dura lotta per far avere a loro gli stessi diritti di quei bambini come te che sono nati per il grande desiderio e l’amore di una mamma e di un papà.. 

e di quei bambini ce ne sono alcuni, che non vedono più una delle loro mamme perchè la legge italiana non riconosce come mamme entrambe ma una solo delle due.  
 
Ecco Lavinia amore mio, siamo qui con orgoglio, io insieme a te,

per farci riconoscere che siamo una famiglia e che non possono dividerci, che siamo famiglie insieme con tante altre e che come tanti altri facciamo i nostri percorsi e sbagliamo qualche volta,

ma che io sono sempre il tuo babbo e tu sei sempre mia figlia, 

Anche se io amo una persona che è un maschio come me.

io sono tuo babbo e amo mia figlia come lei mi ama

e voglio poterla crescere vicino a me

come tu hai voglia di stare con me tutte le sere e tutte le tue giornate.

E come io voglio insegnare a te l’amore e il rispetto per la vita e per tutte le persone che stanno al mondo, così imparo da te ogni giorno la semplicità e l’entusiasmo di vivere, la curiosità e la sete di conoscere, la gioia di crescere e la scoperta della vita e di tutte le cose belle che ogni giorno viviamo insieme noi, tutti e tre.
 
grazie amore di essere al mondo e grazie di essere qui con me" 

E anche voglio ringraziare l’ associazione Famiglie Arcobaleno di cui faccio orgogliosamente parte, le meravigliose mamme che l’ hanno fondata,i coraggiosi papà che l’ hanno fatta crescere, e che ci hanno per primi reso visibile questo sogno pazzesco di vita davanti a un mondo che stupidamente ci voleva sterili

che ci voleva incapaci di dare alla luce figli, e noi non siamo sterili,

e ci credeva incapaci di poterli crescere questi figli e di farli diventare grandi, adulti, maturi, tolleranti e responsabili cittadini di questo paese.

Ecco questo è invece proprio quello che noi genitori omosessuali quotidianamente facciamo per noi stessi e per i nostri figli, facendo il triplo della fatica delle coppie normali ma con la grande pienezza di esprimere e vivere la nostra totale e perfetta interiorità.

meglio di così non si poteva dire

da repubblica:

Il quotidiano britannico paragona la difesa di Ghedini alla famosa frase della "Fattoria":

"Tutti gli animali sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri"

Il Times sugli avvocati del premier "Come il doppio pensiero di Orwell"

Il Times sugli avvocati del premier "Come il doppio pensiero di Orwell"

L’editoriale del Times sulle tesi degli avvocati di Berlusconi

ROMA – "Un interessante esempio di ‘doublethink’ (il "doppio pensiero" di Orwell, ndr) legale": così il quotidiano britannico The Times definisce in un editoriale l’arringa difensiva degli avvocati del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi davanti alla Corte Costituzionale, nella quale si afferma che la legge è uguale per tutti, ma non la sua applicazione. Una frase che sembra presa di peso dalla "Fattoria degli animali" dello scrittore britannico: "Tutti gli animali sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri".

Un parallelismo che in Italia in effetti è già stato notato. Il Times cita Massimo Donadi dell’Italia dei Valori: "Ghedini è ispirato da Orwell. E in particolare dai maiali del suo romanzo satirico, Animal Farm". Il quotidiano britannico ricorda come il premier italiano sia stato accusato in tribunale di corruzione, frode fiscale, falso in bilancio e finanziamento illecito ai partiti. "Non è mai stato processato. La Corte Costituzionale dovrebbe pronunciarsi oggi".

Nel suo breve editoriale il Times nota come per i sostenitori di Berlusconi l’offensiva contro il Lodo Alfano "fa parte di un diabolico complotto", tuttavia "nessun cospiratore costrinse Berlusconi a recarsi al compleanno di Noemi Letizia" o a frequentare Patrizia D’Addario, e "le accuse di corruzione che potrebbe dover affrontare se l’immunità venisse revocata sono conseguenza delle sue azioni, dato che i giudici pensano che abbia violato la legge".


Il quotidiano britannico rileva che la dichiarazione di incostituzionalità del Lodo Alfano potrebbe danneggiare concretamente Berlusconi molto più di qualunque scandalo sessuale. E sottolinea come, sostenendo di fronte alla Corte che "il caso di Berlusconi debba essere considerato come un caso speciale", il team legale del premier abbia suscitato indignazione nel Paese.

La vita … .. .

"Ci sono certe bizzarre circostanze in questa strana e caotica faccenda che chiamiamo vita, che un uomo prende l’intero universo per un’enorme burla in atto, sebbene non riesca a vederne troppo chiaramente l’arguzia, e sospetti anzichenò che la burla non sia alle spalle di altri che le sue. Egli ingolla tutti gli avvenimenti, […] non importa quanto indigeribili, come uno struzzo dallo stomaco robusto inghiotte pallottole e pietre focaie. E quanto alle piccole difficoltà e afflizioni, le prospettive d’improvvisa rovina, di pericolo della vita o del corpo, tutto questo, e perfino la morte, gli sembrano ingegnosi e amichevoli colpi, allegre spunzonature nei fianchi, somministrati dall’invisibile e inspiegabile vecchio mattacchione."

Melville