Quando parla il Quore


UGUALI: 10 OTTOBRE TUTTI A ROMA CONTRO L`OMOFOBIA

Amiche e amici carissimi

sono qui per parlarvi delle nostre storie, 

per spiegare che i diritti che reclamiamo non sono sterili principi ma sono il distillato dei sentimenti veri che viviamo quotidianamente,

delle piccole e grandi difficoltà  che affrontiamo con coraggio

e di quelle grandi gioie che viviamo ma anche con grande angoscia, in tanti momenti

perché spesso sentiamo di vivere sull’orlo di un precipizio,

perché le cose che costruiamo ci si possono rovinare davanti,

gli affetti, l’ intreccio delle nostre storie e delle nostre vite possono svanire in pochi istanti

perché non abbiamo riconosciuto quello che proviamo , i nostri sentimenti e tutto quello che costantemente costruiamo condividendo la nostra vita con coloro che amiamo. 

E’ questo che vorrei far capire a tutti con evidenza.

Voglio però prima dirvi una cosa importante,

oggi qui con noi abbiamo una grande testimonianza di solidarietà,

abbiamo i gonfaloni di alcune grandi città che ci sono a fianco

e tra queste città sarei stato orgoglioso di poter dire che abbiamo la mia Firenze,

è questo un gesto del quale voglio ringraziare tutti i miei concittadini,

il sindaco e i consiglieri comunali tutti.

Un grazie che dobbiamo a tutte le città che ce lo hanno riconosciuto, perché questo piccolo gesto oggi ci dà speranza che le cose possono cambiare nei nostri palazzi nelle nostre vie e nei nostri quartieri,

ci danno la forza di camminare a testa alta nelle vie della nostra città e di sapere di avere dalla nostra parte l’abbraccio e il sostegno di molti dei nostri concittadini. Grazie Firenze Grazie Bologna Grazie Torino, Pisa Livorno, 

Adesso vi chiedo scusa

per quello che devo dire, devo rivolgere alcune parole,

non a voi

ma a pochi che sono qui, quasi invisibili a voi tutti e al nostro paese,

ma che non sono invisibili nei nostri cuori. 

Devo rivolgermi a mia figlia:

mi  rivolgo a lei e agli altri bambini, i nostri figli,

che sono qui riuniti in questa folla

e che aspettano dal popolo italiano il riconoscimento dei loro diritti,

il diritto di poter contare sempre sui loro genitori, cioè sulle persone che li hanno messi al mondo e sulla quella rete di affetti familiari in cui vivono da quando sono stati chiamati al mondo, dal nostro amore .

e allora lasciatemi un po’ di spazio davanti, fatemi un po’ di silenzio per le loro piccole orecchie in modo che possa lei e possano loro ascoltarmi..  loro, questi bambini, sono la pienezza della nostra vita, il nostro futuro e la nostra speranza.

Allora Lavinia eccomi ci sono:

"cara Lavinia e amore mio,
 
ecco mi vedi qui da questo palco perché oggi abbiamo deciso di venire tutti insieme qui a chiedere riconoscimento al nostro paese, ai nostri concittadini e ai politici che ci governano.. riconoscimento del fatto che io sono il tuo babbo e che voglio poter vivere con serenità la mia vita con te e con Luca che è la persona che amo come lui ama me. 
 
sono qui perché si possano vivere le nostre giornate insieme noi tre senza aver paura di mostrare quello che siamo, una famiglia, delle persone che si vogliono bene e che come tutte le altre hanno gioie da condividere e affrontiamo insieme i piccoli problemi quotidiani , 
 
ma noi oltre a quei problemi che tutti gli altri hanno, dobbiamo però fare un po’ più fatica:

quando andiamo a scuola dobbiamo convincere gli amici, i professori e i maestri che la nostra vita non ha niente di sbagliato, che a noi va benissimo così e che non capiamo come tanti si preoccupano perché credono che noi siamo sbagliati.
 
certo siamo diversi, ma perché ci vogliamo bene e ce lo diciamo chiaramente, perché tutti i giorni ci non ci dimentichiamo noi stessi e  ci prendiamo la responsabilità di vivere ciò che siamo davanti a tutti,

in questo mondo che non ci vorrebbe vedere, che vorrebbe che non esistessimo, quando siamo invece qui presenti in carne ed ossa.
 
Ma non possiamo raccontare a tutti che la nostra è una famiglia, perché non tutti capirebbero e potrebbero dire cose sciocche su di noi senza conoscerci per niente.
 
Noi siamo qui anche perchè quando andiamo in parrocchia non vogliamo più far finta che io non ho un fidanzato, un compagno,  dato che non vogliamo ferire le loro idee che non ci considerano, mentre noi esistiamo
 
siamo qui perchè quando scriviamo i temi vogliamo raccontare come il compagno di babbo sia divertente e come abbiamo giocato tutto il pomeriggio a spasso insieme con i nostri cani
 
siamo qui per fare vedere che ci siamo

e che non siamo nè meglio nè peggio di altri

ma vedi,

mentre io e te e Luca possiamo dire che facciamo tante cose belle e divertenti insieme, ( noi abbiamo mamma dalla nostra parte),

altre mamme ed altri babbi come me hanno difficoltà e non possono essere così sereni ..

ci sono mamme e babbi separati che non possono raccontare ai loro figli che amano una persona perché  questa persona è una donna o un uomo come loro, perchè hanno paura che gli faranno del male e che non potranno più vivere con i loro bambini, perchè i loro ex compagni li giudicherebbero sbagliati non conoscendoli e non capendo cosa sia l’amore.
 
sono qui anche per dire che mentre io ho avuto te grazie a mamma, tanti bambini sono qui oggi [ Lia, Andrea, Lisa Marie, Pietro, Frida, Davide, Eloise, Beatrice ] e i tanti che ci vedranno da casa [Emma, Guido, Rebecca, Noa, Rebecca, Amelie, Ariel, Matteo, Daniel, Elisa, Simone, Claudia, Matteo, Emma, giada, joshua, sara, Federico, David, Denis e i tanti tanti altri che siete nei nostri cuori]

ci sono tanti bambini qui e che ci ascoltano che sono venuti al mondo grazie a due mamme o due papà, che hanno voluto farli nascere per amarli, e che tutti i giorni fanno una gran dura lotta per far avere a loro gli stessi diritti di quei bambini come te che sono nati per il grande desiderio e l’amore di una mamma e di un papà.. 

e di quei bambini ce ne sono alcuni, che non vedono più una delle loro mamme perchè la legge italiana non riconosce come mamme entrambe ma una solo delle due.  
 
Ecco Lavinia amore mio, siamo qui con orgoglio, io insieme a te,

per farci riconoscere che siamo una famiglia e che non possono dividerci, che siamo famiglie insieme con tante altre e che come tanti altri facciamo i nostri percorsi e sbagliamo qualche volta,

ma che io sono sempre il tuo babbo e tu sei sempre mia figlia, 

Anche se io amo una persona che è un maschio come me.

io sono tuo babbo e amo mia figlia come lei mi ama

e voglio poterla crescere vicino a me

come tu hai voglia di stare con me tutte le sere e tutte le tue giornate.

E come io voglio insegnare a te l’amore e il rispetto per la vita e per tutte le persone che stanno al mondo, così imparo da te ogni giorno la semplicità e l’entusiasmo di vivere, la curiosità e la sete di conoscere, la gioia di crescere e la scoperta della vita e di tutte le cose belle che ogni giorno viviamo insieme noi, tutti e tre.
 
grazie amore di essere al mondo e grazie di essere qui con me" 

E anche voglio ringraziare l’ associazione Famiglie Arcobaleno di cui faccio orgogliosamente parte, le meravigliose mamme che l’ hanno fondata,i coraggiosi papà che l’ hanno fatta crescere, e che ci hanno per primi reso visibile questo sogno pazzesco di vita davanti a un mondo che stupidamente ci voleva sterili

che ci voleva incapaci di dare alla luce figli, e noi non siamo sterili,

e ci credeva incapaci di poterli crescere questi figli e di farli diventare grandi, adulti, maturi, tolleranti e responsabili cittadini di questo paese.

Ecco questo è invece proprio quello che noi genitori omosessuali quotidianamente facciamo per noi stessi e per i nostri figli, facendo il triplo della fatica delle coppie normali ma con la grande pienezza di esprimere e vivere la nostra totale e perfetta interiorità.

Omofobia, Verità Scienza e Politica

Ho letto il paragrafo sulla FAMIGLIA da Citizen Gay di Vittorio Lingiardi: dimostra quando le critiche agli omosessuali siano solo frutto di pregiudizio e non siano basate su nessuna motivazione scientifica. un bellissimo testo incontrovertibile scritto da un autore inappuntabile, ora mi chiedo come si fa ancora a portare argomentazioni totalmente non riscontrate scientificamene e solo sulla base delle non conoscenza e delle propria limitatezza culturale e mentale? Bersani, Franceschini, Binetti, Bindi please documentatevi!!!!!!!!!!!! altrimenti fate la figura degli emeriti ignoranti, molto vicini al Berlusconi da cui tanto dovreste distinguervi.

http://www.saggiatore.it/home_saggiatore.php?n=4&b_id=126&l=it

Qualcosa di buono, molto ..

Vi presento alcuni miei carissimi amici:

TRAILER di presentazione del documentario IL LUPO IN CALZONCINI CORTI.
Una produzione consapevole.
– Protected by copyright –

Documentario di creazione
MiniDv 52/80 min

Una produzione Fåröfilm
Regia di Nadia Dalle Vedove e Lucia Stano

UNA PRODUZIONE CONSAPEVOLE.
UN DOCUMENTARIO CHE COINVOLGE IL SUO PUBBLICO.

"I gay sono costituzionalmente sterili.
Questo è ciò che vorrebbero farci credere in Italia.

E tempo di ascoltare la voce delle famiglie omogenitoriali italiane. E tempo di ascoltare la voce dei loro figli. Quei figli che non dovrebbero esistere.

Cerchiamo un pubblico che smetta per un attimo di essere lanello finale di una catena di montaggio ed acquisti un ruolo attivo, esercitando il suo potere decisionale.
Un pubblico che contribuisca direttamente alla produzione del documentario con il pre-acquisto del Dvd prima della fine della sua realizzazione."

www.illupoincalzoncinicorti.com

Felicità è ..

eye1Felicità è specchiarmi negli occhi sorridenti di mia figlia..

Felicità è vedere il mio amore sereno che mi ricambia. uno sguardo e il tepore di un abbraccio,

Felicità è il sole nel cielo limpido aeye4 mezzogiorno, ma anche albe e tramonti,
l’acqua fresca di un ruscello, le distese di prati fioriti a primavera, i le colline bionde di frumento
il mare sterminato che lambisce le coste, distese innevate e colori dei boschi di ogni stagione..

Felicità è non farsi sopraffare dalle preoccupazioni del quotidiano..

eye2Felicità è saper cogliere i tanti attimi belli e farne un serbatoio di energia per la vita.

Felicità è riuscire a creare la propria dimensione di vita

Huy Neng

da wikipedia

Si narra[2] che il quinto patriarca, Hung Jen, nel Monastero cinese Tung Chian (regione del Chi Chou), aveva stabilito di nominare come suo successore chi avesse espresso meglio in versi l’essenza del Buddismo. Shen Hsiu, il più importante discepolo del patriarca, trascrisse una notte, sul muro del corridoio di fronte alla cella del maestro, questa poesia:

Il vero albero del Bodhi è il corpo,
la mente è il suo specchio lucente.
Lascialo sempre perfettamente chiaro,
che non vi sia un solo granello di polvere.

La notte successiva Hui Neng, che era invece un addetto alla cucina del monastero, lasciò scritto accanto alla prima poesia:

Non vi fu mai l’albero del Bodhi,
e neppure il suo specchio lucente.
In realtà nessuna cosa esiste,
dove cadrà la polvere?
菩提本無樹
明鏡亦非台
本來無一物
何處惹塵埃[3]

Non appena il quinto patriarca lesse i versi di Hui Neng, immediatamente lo nominò in segreto suo successore.

il latitante :)

Scrivo poco su splinder..

la ripresa della mia storia con Luca (ormai è un mese) mi ha riempito le giornate di attività e pensieri, tante le cose fatte vissute che riporto nelle mie foto qui..

viverci alla scoperta sempre di più è un obiettivo che condividiamo, così l’ impegno per garantirci visibilità e diritti..

senza Orecchie Muri

Muri hanno orecchie ma le vostre orecchie hanno muri

Famiglie Arcobaleno

Famiglie Arcobaleno alla Festa delle Costituzione Livorno

Luca

Il fotografo che non sono io

Vicino alla protesta

Vicino alla protesta 🙂

total X-pression

arte scienza sapere ascoltare dipingere sentire vivere scoprire sperimentare gioire estastiarsi esplodere leggere poetare sognare vedere

"…quando lo yin non si separerà dallo yang e lo yang non si separerà dallo yin ma yin e yang si completeranno l’un l’altro allora si comprenderà la "forza"…"
(Wang Zongyue. Trattato sul Taijiquan)